Progetto di rigenerazione del podere mezzadrile Magna Mater a Monsampolo del Tronto: laboratorio agroalimentare biologico, alberata (vite maritata), recupero della storica Fonte Morice, didattica e cultura rurale.
Il progetto
La Metamorfosi del Podere Mezzadrile in Laboratorio d’Arti, Gusto e Tradizioni è un progetto di rigenerazione rurale promosso dalla Società Agricola Magna Mater srl, realtà biologica attiva dal 1991 nel territorio monsampolese. L’intervento si fonda sui principi dello sviluppo sostenibile, della tutela del paesaggio agrario storico e della valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale.
Il progetto si articola in tre Azioni integrate e complementari, capaci di connettere produzione agricola, cultura, didattica e creatività contemporanea.
Azione 1 – Recupero del fabbricato rurale: laboratorio agroalimentare e atelier didattico
Il cuore del progetto è il recupero funzionale di uno storico fabbricato rurale (1951), ricostruito su una preesistente casa colonica ottocentesca e oggi in disuso.
Laboratorio agroalimentare (piano terra)
Al piano terra viene realizzato il laboratorio agroalimentare destinato alla lavorazione, trasformazione e confezionamento delle materie prime coltivate in azienda, in continuità con la tradizione mezzadrile. Qui si producono eccellenze tipiche del Piceno e di Monsampolo, tra cui:
- olive tenere ascolane e olive ripiene all’ascolana;
- frustingo;
- torrone e panetto di fichi;
- torciglione di mele pianelle.
Atelier didattico e micro-residenze d’artista (primo piano)
Al primo piano trovano spazio:
- aule per attività didattiche rivolte alla scuola primaria e secondaria;
- micro-residenze d’artista, pensate per favorire l’incontro tra arti contemporanee, artigianato e patrimonio rurale.
L’obiettivo è raccontare la ruralità come patrimonio vitale e contemporaneo, superando la dimensione folkloristica e attivando nuove forme di creatività e narrazione del territorio.
Azione 2 – Alberata (vite maritata): paesaggio agrario e biodiversità
Il progetto prevede la rigenerazione dell’alberata (vite maritata) sul versante collinare che conduce alla Fonte Morice, recuperando una tecnica agronomica storica dell’area tosco-umbro-marchigiana gestita dalle famiglie mezzadrili.
L’alberata era un sistema di filari di viti sorrette da sostegni vivi (aceri, olmi o alberi da frutto), tra i quali si coltivavano cereali e prati. L’alberata prevede la coltivazione consociata di essenze arboree autoctone, tra cui:
- fico fiorone e fico regina;
- olmo, gelso, mandorlo, noce;
- mele pianelle;
- vitigno Pecorino;
- oliva tenera ascolana.
Questa pratica permetteva di estendere al massimo le terre a coltura, difendere dall’impoverimento pedologico e dalle frane i versanti collinari argillosi, tutelare il paesaggio rurale storico e incrementare la biodiversità vegetale e animale.
Azione 3 – Recupero della storica Fonte Morice
La Fonte Morice, documentata dal 1299 e situata lungo il fosso del Vallone, rappresenta un bene identitario di grande valore storico e sociale. Per secoli ha garantito l’approvvigionamento idrico alle famiglie mezzadrili della zona.
L’intervento prevede:
- pulizia dalle macro-infestazioni vegetali;
- recupero dell’accessibilità e della leggibilità del bene;
- realizzazione di pannelli informativi e segnaletica;
- manutenzione integrata con le normali attività agricole.
La fonte viene così restituita alla fruizione pubblica, come elemento chiave del paesaggio rurale monsampolese.
Valore storico e culturale del podere
Il podere Magna Mater rappresenta uno spaccato autentico della storia rurale di Monsampolo del Tronto. Lo stabile rurale e la collina testimoniano l’evoluzione dell’economia agricola mezzadrile, mentre la Fonte Morice racconta secoli di gestione comunitaria delle risorse.
Il sito è inoltre legato alla storia della famiglia Gaetani Tamburini, protagonisti del Risorgimento e dell’innovazione agricola e gastronomica locale, con riconoscimenti internazionali per il celebre torrone di fichi monsampolese. Successivamente acquisito dalla famiglia Pelliccioni.
Attività culturali e didattiche
Il progetto si sviluppa in sinergia con enti pubblici e privati:
- Comune di Monsampolo del Tronto: inserimento del podere tra gli attrattori culturali locali;
- Istituto Alberghiero “F. Buscemi”: laboratori di storytelling gastronomico e turismo enogastronomico;
- Scuola Primaria Paritaria Maria Immacolata: attività di didattica esperienziale “Mani in pasta – Chef Junior”;
- Associazione culturale Ikonemi: micro-residenze d’artista e visite guidate.
Le attività sono inclusive, accessibili a diverse fasce d’età e orientate all’esperienza diretta del fare.
Fruizione e turismo rurale
Il podere è concepito come attrattore culturale rurale connesso al borgo di Monsampolo e agli altri poli di interesse del territorio (Acquaviva Picena, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Monti Sibillini, Riserva Sentina).
- Alberata e Fonte Morice: visitabili liberamente nei fine settimana;
- Laboratorio e atelier: fruibili su prenotazione o durante le attività programmate;
- Visite guidate e percorsi lenti: promozione della mobilità dolce e del turismo sostenibile.
Obiettivi del progetto
- Riabitare e custodire il paesaggio rurale storico;
- Valorizzare produzioni agroalimentari tipiche biologiche;
- Recuperare tecniche agronomiche tradizionali;
- Promuovere educazione, cultura e creatività contemporanea;
- Rafforzare l’identità territoriale di Monsampolo del Tronto.
La Metamorfosi del Podere Mezzadrile diventa così un modello di rigenerazione rurale integrata, dove agricoltura, storia, paesaggio e innovazione culturale si incontrano.

